Il Coord. ANTEAS e le rispettive ANTEAS Locali promuovono sul territorio una mostra sul tema della "Violenza assistita intrafamiliare" Mostra di sensibilizzazione.
La prima installazione è già presente nell'atrio dell'Ospedale di San Bonifacio per il periodo dal 28/2 all 11/3 , poi presso il Comune Caprino Veronese, Rivoli, Tregnago, Bovolone, Cisl Verona.
Si definisce "Violenza assistita intrafamiliare" la violenza vissuta dai familiari, in genere figli che sono testimoni di violenza sia fisica, che verbale, che psicologica, che sessuale.
Cosa è la violenza? È un comportamento maladattivo attivato come reazione ad uno stimolo che viene vissuto come minaccia al nostro equilibrio psichico;
partire dal significato è importante perché ci fa capire che si può agire su di esso per arginarlo! Chi usa la violenza come sfogo della propria rabbia ha come intenzionalità di fare del male e procurare dolore.
Assistere ad una violenza in famiglia è una esperienza che segna profondamente suscitando emozioni forti e traumatizzanti. NON SOLO VEDERE, ma anche SENTIRE il rumore delle percosse, le parole, la rottura degli oggetti, le voci alterate, i pianti, le grida hanno un impatto doloroso e spaventoso sui figli. La sensibilità emotiva si affina e anche la percezione di tristezza, gli effetti della disperazione sulla vittima, aumentano il senso di angoscia e di terrore vissuto nelle mure domestiche.
Nella normalità della vita famigliare il bambino trova nei genitori una fonte di benessere, sicurezza, al contrario l'adulto viene vissuto come fonte di pericolo; ciò lo porta a chiudersi in se stesso e ad essere disorientato, confuso, impaurito, incapace di trovare punti di riferimento a cui potersi affidare.
Tra le emozioni che manifestano i bambini/ ragazzi che sono vittime di violenza assistita ci sono la vergogna e il senso di colpa, la paura di tutto e verso tutti, la difficoltà di socializzazione.
Quando i testimoni di violenza sono molto piccoli e non ancora in grado di capire causa ed effetto del comportamento violento, tendono ad attribuirsi la causa degli scontri e l'impotenza e lo sconforto li porta verso una crescita emotiva caratterizzata da ansia, disistima, depressione.
Per chi ha assistito alla violenza, il maltrattante smette di essere un modello e diventa fonte di paura e di rifiuto; anche la vittima se non lo protegge da tutto ciò provoca in loro sentimenti negativi di rifiuto e delusione.
Crescendo possono sviluppare comportamenti di controllo eccessivo, adottando anche dopo la fine degli episodi violenti, strategie di accudimento verso la vittima ed i fratelli, come ad esempio controllare chi bussa alla porta, filtrare le telefonate, dire bugie, ed altro.
La violenza assistita è considerata una delle cause delle fughe da casa, del bullismo, della violenza nei rapporti sessuali tra adolescenti, dei suicidi. (pscol. Franca Consorte)